Non serve altro che sapere che siamo degli appassionati del gioco delle biglie su piste di...sabbia

giovedì, ottobre 05, 2006

ANCORA SU DANTE

Eccoci con nuove scoperte. Caro Flavio il cul che fece trombetta potrebbe avere un nome...

Questo è l’ultima traduzione emersa dalle scartoffie trovate sempre nel baule. Questo risulterebbe il cantico XXI nel quale si ritrova la fatidica frase “avea del cul fatto trombetta”.
In questi scritti ergono personaggi come “il Nanni” o il “Moro” giocatori che hanno dato filo da torcere al grande biglione Dante.
In questo capitolo trovato sembra essee minuziosamente descritta sia l’esistenza di un gruppo di amici o conoscenti che giocano a biglie e lo si deduce dalla prima terzina:

… …

Così di pista in pista, cominciai giocando
che la mia combriccola aiutammi,
mentre tenavamo il giuoco, quando

all’orizzonte venia caminando lieve
il campione de lo gruppo che giungeva
con in mano la sua biglia fieve

… …

probabilmente questo descrive una realtà creata da Dante dopo la prima esperienza.
Purtroppo lo scritto si ferma qua e riprende con queste parole:

… …

Che schiccherar in guisa, in quella vece
Chi fa suo tiro novo e chi sorpassa
Le bilie a quel che più piste fece

Chi ribatte al buffetto da la poppa,
con mirabolanti tiri e altri volge con salti di merabilia;
chi da terzeruolo ai primi posti rintoppa

tal non per culo, ma per divin’arte
che la schicchera, divenne un stemma
che dire si voglia il riuscir in imprese d’ogne parte

… …
si evince con poca difficoltà la descrizione di una partita che si sta svolgendo e della pratica di tiri mirabolanti non fatti per “FORTUNA” ma per
grande arte e professionalità. Si comprende anche che schicchera prende il significato di azione spettacolare, ma non risulta che nelle parti di Firenze questo sia stato usato con questo significato.
Nel proseguo del testo sembra che Dante si trovi in una situazione di difficoltà,

… …
Mentr’io là giù provavo e mirava
Lo Nanni mio, dicendo “guarda guarda!”,
mi trasse fuori da sé dal buco dov’io stavo

… …

viene menzionato un certo Nanni, probabilmente parente del 1200 dell’odierno Nanni, che aiuta Dante ad uscire da un trabocchetto probabilmente.
Nel proseguo della lettura si comprende che dopo essere stato aiutato ad uscire dal buco è stato raggiunto da un “diavolo nero”…


allor mi volsi come il giocator cui tarda
di veder quel che li convien fuggire
da l’inseguitori la rimonta subita sgagliarda

che, per veder, non indugiai ‘l ripartire:
e vidi dietro a noi un diavol nero
correndo su per la pista venire

ahi quant’elli era ne l’aspetto fero!
E quanto mi parea ne l’atto del tirare
Con l’ali aperte e sovra i piè leggero

Le dita sue, ch’eran agute, e superbo
Schiccherava la bilia con ambo le mani
E quei tenea del suo nome, Moro, ‘l nerbo.

… …

questo diavolo nero che prende figura, con il nome di Moro, probabilmente altro patriarca del gioco delle biglie a Riminum, radice del genere Moro, presente anche nella Federazione Biglie da Spiaggia… viene descritto anche la fisionomia della mano.

… …

Al terminar del giro vedean lo scoglio saltare
Ed il Moro si volse e mai non fu mastino sciolto
Con tanta foga a seguitar a schiccherare

… …

in questo versetto solitario si intuisce che Dante ha perso la testa della gara a favore del “diavolo nero” il “Moro” che lo ha raggiunto e probabilmente distaccato.
Ma sembra apparire il buon maestro, che si suppone sia “Vianello” a dare consigli a Dante

… …

Lo buon maestro consigliar si paia
Dicemmo: per un grazioso tiro se tu giù t’acquatta
Tu potrai recuperar di scheggia alcun posizioni t’aia;

e per nulla strano che mi sia fatta,
non temer tu, ch’i’ ho l’esperta virtù
perché l’arte del biglion non si baratta,

… …

in questi successivi versetti si legge un’ulteriore passaggio della gara dove probabilmente Dante è riuscito a recuperare il “Moro”

… …

Finalmente passai di la dal co del ponte;
e com’el giunsi in su la ripa sesta,
con il Moro di vista una sicura fronte.

Con quel furore e con quella tempesta
ch’esce l’arte e come cani a dosso al poverello
che di subito chiede dove la pista s’arresta

… …

probabilmente il poverello è il Moro che preoccupato chiede dove è l’arrivo


… …
usciron quei di sotto al ponticello,
e volser contro noi tutt’i runcigli:
ma el gridò: “Nessun di voi sia fello!

Innanzi che il più lesto mi pigli,
traggasi avanti l’un di voi che mi sfida,
e poi di non sbagliar sono i miei consigli”

tutti gridaron: “noi ti sfidiam da capo a coda!”
perché la gara ha ancora tanto da finire
e vince chi per primo a l’arrivo approda.
… ...

e nel proseguo si legge tutto il continuo della gara

… …
E ‘l duca mio a me: “o tu che tiri”
tra i biglion del ponte quatto quatto
sicuramente s’avicina a lunghezza che vidi

Per ch’io mi mossi, e a lui venni ratto
ed i biglion di fece tutti vicini
si ch’io temetti ch’elli non mantenea il patto
… …

in quest’ultimo versetto si descrive l’avvicinamento di Dante all’arrivo ma ad un tiro di distanza ci sono inseguitori, si parla anche di un patto che si capirà più avanti di cosa si tratta.
Nei successivi versetti viene descritto da Dante il suo repentino avvicinamento al traguardo.

… …
Così vid’io gia de le ultime curve
ch’uscivan patteggiati di Caprona,
gareggiando per primo l’ansia mi surve.

Allora m’accostai con tutta la persona
lungo per la pista e non togliea li occhi
da la bilia mia ch’era in posizione buona

Ment’altri rattrappiti al suolo con posti raffinati
dicean l’un con l’altro, speriam che sbagli
e di tal risposta che gliel’accocchi rispondati
… …

in quest’ultimi versetti che si sono riusciti a ritrascrivere viene descritta la fase finale della gara

… …
E nel silenzio di chi del nefasto destino s’aspetta
il Moro che a distanza di uno schiccherar
de l’errore sperato l’aspetta

E nel silenzio sentii un rumor fragoroso di bombetta
che sbagliar mi fece per la paura e voltammi
odorai!... e capii che elli avea del cul fatto trombetta.

… …

finalmente la frase, si sa a chi è realmente attribuibile. Quel cul che fece trombetta è del “Moro” che spiega da chi l’odierno Moro abbia preso nelle sue performance petali.
Scoperta sensazionale IL DANTE probabilmente è parente o avo di qualche biglione di Rimini? Potrebbe essere avo di Masini o di Piffer o del Vinello junior? Chi lo sa il Flavio campione invernale, il Piffer campione di cheecoting ed il Vinello junior campione della F.I.B.S. forse un po’ di sangue dantesco potrebbe scorrere nelle loro vene.

Spero di averti dato dati e risposte soddisfacente caro Flavio

A presto dal Vs Cionny

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Da ricerche storiche effettuate presso la "Scuola di Biglie Nanni" a Rimini è emerso che nelle vene del "Mitico" scorre sangue toscano di parte materna (gruppo H(era)+).
Ci stupisci sempre più. Ma quando trovi il tempo per studiare, preso come sei da queste ricerche biglistiche.
Confessa....la tua tesi sarà "LA DIVINA BIGLIATA"?????

14:08

 
Blogger IL MIO NOME E' CIONNY said...

tu Flavio dovresti sapere che quando viene viene. L'ispirazione è come il vento tira ma non sai da dove e quando arriva non puoi fare altro che prenderlo...il vento.

20:30

 

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