Non serve altro che sapere che siamo degli appassionati del gioco delle biglie su piste di...sabbia

lunedì, settembre 11, 2006

Come costruire una pista

Mentre il mio collega più acculturato si diverte a girovagare in rete alla ricerche di curiosità e notizie sul mondo dell biglie, Io preferisco dilettarvi con questo rarissimo manoscritto autodidatta ritrovato tra i meandri della mente del sottoscritto. Lo scritto fa parte di una ben più importante opera sulla storia delle biglie che potete trovare nelle librerie spaecializzate dal titolo "Le Biglie nei secoli" (Ed. Il Campanile) di F.Masini

....Tratterò qui solamente la costruzione ufficiale di una pista per un Campionato Mondiale, svoltosi a Rimini Zona P.zza Tripoli (oggi P.zza Marvelli) il giorno di Ferragosto in un anno imprecisato del secolo scorso. Ogni riferimento alla realtà è puramente e involontariamente voluto.

Ore 06.00 : arrivo sul luogo della gara (in riva al mare) del Geometra babbo di Marco per trovare il punto migliore dove poter edificare la pista, avendo cura di scegliere un posto non distante dall’acqua e di non intralcio al passaggio dei pedoni (non c’erano ancora i vari Vu Cumprà, Voi Complale e Tu voi fale Massaggio??).

Ore 07.00 : vengono scaricati in spiaggia via mare tutti gli attrezzi necessari alla costruzione del cantiere.

Ore 08.00 : arriva il figlio del Geometra, Marco, che in compagnia del fidato amico spilungone sfigato Giangi parte alla ricerca del culo adatto alla costruzione della pista.

Ore 09.00 : Dopo la colazione al Bar Azzurro (quello originale) o in Albergo o a casa propria cominciano ad arrivare tutti gli altri partecipanti: Flavio, Fabrizio, Carlo, Tonino, Roberto, Luca, Beppe, il “compagno” Massimo, “Sochmel” Daniele, Ricky l’extracomunitario e altri di non particolare significato e interesse storico che cominciano a darsi da fare nel tracciare a grandi linee la pista.

Ore 09.45 : Marco torna di corsa alla base trascinando una sagoma non definita di colore Blu con la scritta di vernice bianca “Nivea” e urla : “L’ho trovata”. Era la figlia di un villeggiante tedesco, perfetta per la costruzione della pista date le sue misure non proprio da modella grissino (altezza 120cm, taglia 62 abbondante).

Ore 10.00 : Si comincia a tracciare il circuito appoggiando la “culona” a terra. Tale movimento provoca una fossa profonda 20 cm e larga 80 cm che, casualmente, sono le misure canoniche per i tracciati di biglie. Dopo 20 minuti di inutili tentativi del gruppo per trascinare la ragazza si decide di chiamare Stefano "Bistecca", il gigante del gruppo, una specie di Galeazzi da giovane, affinché potesse aiutarli nell’impresa.

Ore 10.30 : Tracciata la pista si comincia ad abbellirla con raffinate curve paraboliche dalla pendenza perfetta, tracciate dal Geometra mattiniero e piccoli trabocchetti, come il salto della vaschetta affollata da voracissimi Merluzzi; il villeggiante proveniente dalle alpi, Fabrizio, propone l’inserimento di una piccola salitella giusto per movimentare la gara. Spunta immediatamente una pala modello Caterpillar con la quale si comincia a lavorare utilizzando la sabbia scartata per fare la vaschetta come base per la salita. Presi da spirito di competizione e amicizia tutti i partecipanti danno il loro contributo con il seguente risultato: la piccola vaschetta è diventata grande come il Lago di Como con all’interno rarissimi esemplari di squali d’acqua dolce, mentre la piccola asperità assomiglia molto alla parete Est del Monte Bianco, sulla cima del quale la sabbia assumeva uno strano colore bianco neve, da scalare senza l’ausilio di corde e suppellettili vari, con pendenza media del 45% e punte del 96%.

Ore 12.30 : Pausa pranzo e si organizzano i turni di sorveglianza dell’opera : il primo turno, quello dalle 12.30 a fino che non arriva il cambio, tocca al figlio del bagnino perché tanto è già abituato a cuocersi al sole.

Ore 14.30 : Tutti insieme ritornano i futuri duellanti armati di secchielli (qualcuno anche con le formine) per dare gli ultimi ritocchi al percorso.

Ore 15.00 : Partenza. Non era ancora stato inventato il giro di qualifica e di conseguenza si tirava a sorte l’ordine di partenza. Chi tirava per primo normalmente serviva da cavia per gli altri sulla prima curva. Il tiro si effettuava rigorosamente dal punto che si voleva, senza però spostare la pallina tranne che nei casi previsti dal regolamento, che però non esisteva in forma scritta, tramandato secondo tradizione regionale. L’unica cosa certa era che la pallina si poteva colpire solo con un "cicchetto" (preferibilmente di Lambrusco di Modena).

Ore 19.00 : La gara doveva obbligatoriamente terminare perché i concorrenti dovevano andare a cena e ritrovarsi un paio d’ore dopo al Bar Azzurro per le premiazioni e i festeggiamenti di rito.

Primo premio : Banana split
Secondo premio : Una settimana gratuita in riva al mare su un asciugamano
Terzo premio : Giro turistico della città in bicicletta
Ultimo arrivato : La famosissima cotoletta nella sabbia

Flavio